Chiusura strada provinciale 32, la Val Camastra è in ginocchio da oltre due anni. Un altro duro inverno è alle porte per gli automobilisti
14-11-2020 16:58 - notizie 2020
VAL CAMASTRA - «Ci hanno messo in ginocchio». Esprimono rabbia e delusione i due comitati cittadini di Calvello e Laurenzana, all’indomani della riunione per la riapertura della strada provinciale 32 “Camastra”, con il prefetto Vardè, il presidente della Provincia, Guarino, i sindaci interessati e l’impresa esecutrice. La più importante strada della Val Camastra, che si collega alla statale 407 “Basentana”, è chiusa da oltre due anni, perché interessata da lavori di ammodernamento, che sarebbero dovuti terminare nello scorso mese di marzo. «L’impresa esecutrice è in ritardo di otto mesi - ha spiegato, in una nota sui social, Antonio Mazzarella del comitato cittadino di Calvello pro Sp 32 - e tutta la macchina messa a punto dalla Provincia ha fallito». Dall’incontro in videoconferenza con il prefetto di Potenza è emerso che la provinciale 32 “Camastra” non riaprirà prima di gennaio del prossimo anno: occorrono ancora sessanta giorni per le procedure di collaudo del tratto stradale interessato. «Resta l’amaro in bocca - ha aggiunto Mazzarella - dover constatare che, ancora una volta, si allungano i tempi per porre fine a questa vicenda e che le piccole realtà, come le nostre, sono destinate a soccombere». La preoccupazione maggiore, ora, per le popolazioni della Val Camastra, è l’inverno ormai alle porte. La principale strada alternativa alla provinciale 32 è la statale 92, che si inerpica sulla montagna di “Rifreddo”, creando forti disagi agli automobilisti in caso di ghiaccio e neve, come è già avvenuto negli ultimi due anni. «Ci hanno relegati in uno stato di abbandono - ha rimarcato Giuseppe Trivigno, consigliere comunale e referente del comitato cittadino di Laurenzana - ed urge, per le attività produttive e per la popolazione, la riapertura della strada prima dell’inverno o, comunque, prima che ci sorprenda qualche nevicata, con un occhio anche alle necessità sanitarie dovute alla pandemia». (Donato Pavese)
- ARTICOLO "IL QUOTIDIANO" -