Asta di arieti merinizzati a Laurenzana: oltre duecento gli allevatori partecipanti. Numeri in crescita per l´Agnello delle Dolomiti lucane
12-12-2017 19:39 - notizie 2017
LAURENZANA - "E´ stato grande l´interesse mostrato dagli oltre duecento allevatori partecipanti all´asta degli arieti di razza merinizzata, svoltasi presso il centro selezione di Laurenzana, punta di orgoglio della zootecnia lucana, che mira a rafforzare le attività di miglioramento genetico non solo per la razza podolica, ma anche per la pecora merinizzata". Lo ha dichiarato l´assessore regionale alle Politiche agricole e forestali, Luca Braia.
"Ancora una giornata straordinaria - ha evidenziato Braia - tra gli allevatori ovini di Basilicata, ma anche provenienti dalla Calabria, dalla Campania, dalla Puglia e dall´Abruzzo, accorsi per l´asta degli arieti di razza merinizzata italiana, nel corso della quale sono stati battuti capi sino a mille euro di valore ciascuno".
Oggi la Basilicata, con circa mezzo milione di capi iscritti, risulta essere la quinta regione italiana dopo Sardegna, Sicilia, Lazio e Toscana. La carne d´agnello di Basilicata, per la tipologia di allevamento prevalentemente allo stato brado e per la salubrità dell´ambiente, rappresenta uno dei prodotti più sani e sicuri che dovremmo sempre più chiedere e stimolare nel consumo per il bene economico del comparto e della salute.
Con il miglioramento genetico si intende migliorare la resa e la qualità della carne e del latte e per questo diventa strategico per lo sviluppo del settore che, a sua volta, deve tendere sempre più ad organizzarsi in filiere, che chiudano il ciclo anche con la commercializzazione, su mercati nei quali il consumatore richiede sempre più tracciabilità e sicurezza alimentare.
Una buona pratica già esiste nella nostra regione e fa registrare numeri in continua crescita e vede alla base l´indicazione dell´origine delle carni degli agnelli allevati in Basilicata, attraverso il marchio collettivo d´area "Agnello delle Dolomiti lucane", la cooperativa che raggruppa circa cinquanta allevatori con garanzia di qualità e che commercializza oltre diecimila capi l´anno.
"Un ringraziamento doveroso - ha concluso Luca Braia - va a tutti gli allevatori di Basilicata ed all´Associazione regionale allevatori, per il ruolo decisivo di custodi del territorio e della biodiversità e per la qualità dei servizi e dell´organizzazione che sono capaci di mettere in campo".
"Ancora una giornata straordinaria - ha evidenziato Braia - tra gli allevatori ovini di Basilicata, ma anche provenienti dalla Calabria, dalla Campania, dalla Puglia e dall´Abruzzo, accorsi per l´asta degli arieti di razza merinizzata italiana, nel corso della quale sono stati battuti capi sino a mille euro di valore ciascuno".
Oggi la Basilicata, con circa mezzo milione di capi iscritti, risulta essere la quinta regione italiana dopo Sardegna, Sicilia, Lazio e Toscana. La carne d´agnello di Basilicata, per la tipologia di allevamento prevalentemente allo stato brado e per la salubrità dell´ambiente, rappresenta uno dei prodotti più sani e sicuri che dovremmo sempre più chiedere e stimolare nel consumo per il bene economico del comparto e della salute.
Con il miglioramento genetico si intende migliorare la resa e la qualità della carne e del latte e per questo diventa strategico per lo sviluppo del settore che, a sua volta, deve tendere sempre più ad organizzarsi in filiere, che chiudano il ciclo anche con la commercializzazione, su mercati nei quali il consumatore richiede sempre più tracciabilità e sicurezza alimentare.
Una buona pratica già esiste nella nostra regione e fa registrare numeri in continua crescita e vede alla base l´indicazione dell´origine delle carni degli agnelli allevati in Basilicata, attraverso il marchio collettivo d´area "Agnello delle Dolomiti lucane", la cooperativa che raggruppa circa cinquanta allevatori con garanzia di qualità e che commercializza oltre diecimila capi l´anno.
"Un ringraziamento doveroso - ha concluso Luca Braia - va a tutti gli allevatori di Basilicata ed all´Associazione regionale allevatori, per il ruolo decisivo di custodi del territorio e della biodiversità e per la qualità dei servizi e dell´organizzazione che sono capaci di mettere in campo".