Laurenzana festeggia San Michele nella sua chiesetta in campagna all´insegna della tradizione
14-05-2018 19:15 - notizie 2018
LAURENZANA - Semplice e sempre molto sentita è la festa in onore di San Michele Arcangelo a Laurenzana. Intere famiglie, giovani e ragazzi si sono recati in aperta campagna, in località "Caperrino", per venerare San Michele nella piccola cappella a lui dedicata. La località di montagna, che dal Santo prende il nome, è situata in una suggestiva distesa verdeggiante, fiancheggiata da freschi prati. Come da tradizione, i fedeli hanno partecipato alla celebrazione eucaristica, tenuta quest´anno dal nuovo parroco, don Francesco Nardone, sul poggio antistante la cappella di San Michele Arcangelo. La successiva processione, al seguito della statua del Santo, accompagnata da canti, preghiere e dalle note del gruppo bandistico "Città di Rapone", si è allungata per un chilometro circa, fino alla strada che muove per Castelmezzano. La festa, organizzata dal comitato "San Michele", si è svolta in maniera semplice, ma densa di fervore religioso. Un´antica tradizione vuole che i fedeli, appena giunti davanti la cappella per venerare la statua del Santo, facciano il triplice giro intorno ad essa, quasi a "dotarsi" ed a "fortificarsi" della protezione del Santo, difensore della giustizia e nemico dell´invidia. La statua dell´Arcangelo Michele è raffigurata nell´atto di calpestare il serpente: Lucifero, l´intelligenza angelica più perfetta, che mosso dall´invidia, attenta alla destituzione ed alla vita del suo Creatore. Come da usanza popolare, poi, giovani e meno giovani si sono fermati sui prati circostanti e nelle aziende agricole, per consumare abbondanti pasti, a base di frittate di uova, salame, ricotta e prelibatezze varie, non senza del buon vino locale. La festa è continuata in paese, nel piazzale del "Beato Egidio" (Largo Fiera), allietata con balli di gruppo e liscio. Non è mancato il tradizionale fuoco di San Michele. In passato i fuochi erano numerosi, sparsi in tutti gli angoli di Laurenzana. (Donato Pavese)
- ARTICOLO "IL QUOTIDIANO" -