Va rilanciata e valorizzata la vecchia ferrovia Laurenzana-Potenza. Tante le idee e le proposte
12-09-2015 12:21 - notizie 2015
Il percorso della linea ferroviaria Laurenzana-Potenza
ABRIOLA - La vecchia tratta ferroviaria Laurenzana-Potenza potrebbe diventare una reale opportunità di sviluppo sostenibile per il territorio attraverso una opportuna valorizzazione. Nasce ad Abriola, partendo dalla visita dell´ex casello "Monteforte", l´idea di rilanciare questo luogo ricco di tradizione. Un´azione di marketing turistico e tutela del territorio.
È il sindaco di Abriola, Romano Triunfo che propone un´attenzione al recupero di luoghi che possono creare una rete con i territori, un circuito di potenziamento degli attrattori turistici, storici religiosi e recettivi. Un servizio che possa garantire la massima qualità al turista ed economia indotta locale. Uno stimolo ben accolto dall´assessore alle Infrastrutture della Regione Basilicata Aldo Berlinguer, che ha visitato il casello di "Monteforte" ma anche gli impianti sciistici guardando con attenzione a un territorio che può davvero esprimere opportunità. L´iniziativa è stata promossa dal Comune di Abriola, in collaborazione con la Regione Basilicata, il Parco Nazionale Appennino Lucano Val d´Agri Lagonegrese, l´Università degli Studi della Basilicata e Trend. Sulle note della storica canzone "Soul Express" di Enzo Avitabile, si è aperto il dibattito sulla "ferrovia dimenticata". Un convegno animato anche da effetti scenici che hanno ricordato il vapore del treno e canzoni legate alla storia. Il racconto è stato moderato da Enrico Sodano, che ha ricordato il valore della Basilicata che si fa conoscere per il suo amore per il territorio. Come ha sottolineato Sodano, il treno è stato il primo veicolo di trasporto di massa rappresentando un punto di svolta per l´evoluzione industriale delle nazioni ottocentesche, arrivando quindi a rivestire per molti anni un ruolo centrale nella struttura politica, economica e sociale delle nazioni. La vecchia tratta Laurenzana-Potenza, lunga ben 42 chilometri, è stata oggetto di ricerca da parte dei docenti dell´Università degli Studi della Basilicata che hanno preso parte al dibattito. La professoressa dell´Unibas Antonella Guida si è soffermata sul valore della pubblicazione "The Railway track Potenza-Laurenza", edita dal Prof. Lucio Attorre, che si concentra appunto sulla tratta ferroviaria in oggetto "ma nell´ottica di recuperare le architetture minori che hanno caratterizzato il territorio regionale per la loro valenza economica, sociale e di connessione di queste piccole e stupende realtà. Un modo per recuperare il patrimonio storico e culturale. Il libro - ha aggiunto - ha una parte di ricognizione di tutti i manufatti, esempio dell´archeologia industriale lucana, che sono sulla tratta e che possono ritornare e vivere; piccoli oggetti che da soli non avrebbero un valore. Gli edifici potrebbero diventare ostelli per la gioventù, centro ricerche, presidi per le guardie forestali ma anche di collegamento con le greenway, percorsi ciclabili, pedonali o stazioni per ippoterapia".
Un approfondimento invece sull´andamento demografico della Basilicata è stato curato dal professor Antonio Antonio Bixio dell´Unibas, evidenziando che "a partire dal 1861, in Basilicata, ogni dieci anni, salvo i periodi della guerra, abbiamo avuto una crescita fino al 1981 e successivamente una decrescita proprio in seguito alla chiusura della tratta ferroviaria. Le infrastrutture oggi hanno una importanza fondamentale tale da determinare il futuro dei nostri centri urbani". L´ingegner Giuseppe Damone dell´Unibas, hai poi approfondito "L´immaginario delle stazioni dismesse: disegni di archivio e documenti di rilievo a confronto".Una esperienza didattica con gli studenti di Ingegneria sul rilievo delle infrastrutture ferroviarie e in particolare della tratta Potenza-Avigliano-Irsina rivolta a sensibilizzare lo studente rispetto al patrimonio storico, paesaggistico.
L´ingegner Ippolita Mecca ha invece approfondito l´aspetto tecnologico ricordando "le tecniche costruttive che sono state usate soprattutto sulle stazioni dell´epoca ma anche come possono essere recuperate e facendo una ipotesi di costi per eventuali destinazioni d´uso nel guardare al futuro come a un percorso paesaggistico che contempli sicurezza, accessibilità, circolazione dolce ma anche multi utenza".
Le conclusioni sono state affidate all´assessore Berlinguer che ha parlato di un "sogno possibile se si guarda nell´ottica di coinvolgere il turista in una esperienza completa di vita del territorio, offerta di servizi complementari come quello alberghiero, recettivo e culturale". Berlinguer ha evidenziato "quanto però sia importante anche coinvolgere i privati, disegnare questi interventi pensando a un piano industriale in cui ci sia una redditività, una recettività ben strutturata.
Soddisfazione è stata espressa dalla comunità locale rispetto all´impegno di far diventare il recupero un´azione che per un pezzo della tratta Laurenzana-Potenza possa trasformarla in attrattore per favorire turismo sostenibile e a più voci, per amanti delle diverse discipline compatibili con quei luoghi affascinanti.
È il sindaco di Abriola, Romano Triunfo che propone un´attenzione al recupero di luoghi che possono creare una rete con i territori, un circuito di potenziamento degli attrattori turistici, storici religiosi e recettivi. Un servizio che possa garantire la massima qualità al turista ed economia indotta locale. Uno stimolo ben accolto dall´assessore alle Infrastrutture della Regione Basilicata Aldo Berlinguer, che ha visitato il casello di "Monteforte" ma anche gli impianti sciistici guardando con attenzione a un territorio che può davvero esprimere opportunità. L´iniziativa è stata promossa dal Comune di Abriola, in collaborazione con la Regione Basilicata, il Parco Nazionale Appennino Lucano Val d´Agri Lagonegrese, l´Università degli Studi della Basilicata e Trend. Sulle note della storica canzone "Soul Express" di Enzo Avitabile, si è aperto il dibattito sulla "ferrovia dimenticata". Un convegno animato anche da effetti scenici che hanno ricordato il vapore del treno e canzoni legate alla storia. Il racconto è stato moderato da Enrico Sodano, che ha ricordato il valore della Basilicata che si fa conoscere per il suo amore per il territorio. Come ha sottolineato Sodano, il treno è stato il primo veicolo di trasporto di massa rappresentando un punto di svolta per l´evoluzione industriale delle nazioni ottocentesche, arrivando quindi a rivestire per molti anni un ruolo centrale nella struttura politica, economica e sociale delle nazioni. La vecchia tratta Laurenzana-Potenza, lunga ben 42 chilometri, è stata oggetto di ricerca da parte dei docenti dell´Università degli Studi della Basilicata che hanno preso parte al dibattito. La professoressa dell´Unibas Antonella Guida si è soffermata sul valore della pubblicazione "The Railway track Potenza-Laurenza", edita dal Prof. Lucio Attorre, che si concentra appunto sulla tratta ferroviaria in oggetto "ma nell´ottica di recuperare le architetture minori che hanno caratterizzato il territorio regionale per la loro valenza economica, sociale e di connessione di queste piccole e stupende realtà. Un modo per recuperare il patrimonio storico e culturale. Il libro - ha aggiunto - ha una parte di ricognizione di tutti i manufatti, esempio dell´archeologia industriale lucana, che sono sulla tratta e che possono ritornare e vivere; piccoli oggetti che da soli non avrebbero un valore. Gli edifici potrebbero diventare ostelli per la gioventù, centro ricerche, presidi per le guardie forestali ma anche di collegamento con le greenway, percorsi ciclabili, pedonali o stazioni per ippoterapia".
Un approfondimento invece sull´andamento demografico della Basilicata è stato curato dal professor Antonio Antonio Bixio dell´Unibas, evidenziando che "a partire dal 1861, in Basilicata, ogni dieci anni, salvo i periodi della guerra, abbiamo avuto una crescita fino al 1981 e successivamente una decrescita proprio in seguito alla chiusura della tratta ferroviaria. Le infrastrutture oggi hanno una importanza fondamentale tale da determinare il futuro dei nostri centri urbani". L´ingegner Giuseppe Damone dell´Unibas, hai poi approfondito "L´immaginario delle stazioni dismesse: disegni di archivio e documenti di rilievo a confronto".Una esperienza didattica con gli studenti di Ingegneria sul rilievo delle infrastrutture ferroviarie e in particolare della tratta Potenza-Avigliano-Irsina rivolta a sensibilizzare lo studente rispetto al patrimonio storico, paesaggistico.
L´ingegner Ippolita Mecca ha invece approfondito l´aspetto tecnologico ricordando "le tecniche costruttive che sono state usate soprattutto sulle stazioni dell´epoca ma anche come possono essere recuperate e facendo una ipotesi di costi per eventuali destinazioni d´uso nel guardare al futuro come a un percorso paesaggistico che contempli sicurezza, accessibilità, circolazione dolce ma anche multi utenza".
Le conclusioni sono state affidate all´assessore Berlinguer che ha parlato di un "sogno possibile se si guarda nell´ottica di coinvolgere il turista in una esperienza completa di vita del territorio, offerta di servizi complementari come quello alberghiero, recettivo e culturale". Berlinguer ha evidenziato "quanto però sia importante anche coinvolgere i privati, disegnare questi interventi pensando a un piano industriale in cui ci sia una redditività, una recettività ben strutturata.
Soddisfazione è stata espressa dalla comunità locale rispetto all´impegno di far diventare il recupero un´azione che per un pezzo della tratta Laurenzana-Potenza possa trasformarla in attrattore per favorire turismo sostenibile e a più voci, per amanti delle diverse discipline compatibili con quei luoghi affascinanti.