Laurenzana è in festa per il Beato Egidio. Nove giorni di fede, di preghiera e di incontri per mantenere vivo il culto del beato
29-05-2021 14:33 - notizie 2021
LAURENZANA - «La spiritualità eucaristica del Beato Egidio, modello per la nostra vita cristiana». Con queste parole, il parroco di Laurenzana, don Francesco Paolo Nardone, ha presentato il programma religioso della festa del Beato Egidio, che si concluderà domenica prossima. Nove giorni di fede, di preghiera e di incontri per mantenere vivo il culto del beato di Laurenzana, battezzato con il nome di Bernardino e vissuto tra la seconda metà del 1400 ed il primo ventennio del 1500. E' sempre rimasto un frate laico dei minori osservanti e non ha mai smesso di amare Dio e di lottare contro il maligno per amore di Gesù. E' morto il 10 gennaio del 1518. Domenica 30 maggio è il giorno della festa del Beato Egidio. Saranno celebrate tre sante messe (ore 8.30, 11 e 18) nella Chiesa Madre di Laurenzana. La funzione religiosa delle ore 11 sarà presieduta dall'arcivescovo di Acerenza, mons. Francesco Sirufo. Nonostante questo triste periodo di pandemia, i giorni di preparazione alla festa sono stati intensi e ricchi di appuntamenti religiosi (sante messe, novena, adorazione eucaristica, veglia di preghiera) ed incontri con il gruppo preghiera e devoti del Beato Egidio, con i catechisti, con i genitori ed i bambini della prima comunione. Non sono mancati momenti di fede e di riflessione con i frati minori della Provincia salernitano-lucana dell'immacolata concezione. Nel 2018, in occasione del quinto centenario della morte del Beato Egidio, si è svolto uno speciale anno giubilare per promuovere e diffondere il culto del beato. Tra il 14 luglio ed il 5 novembre del 2017, il corpo di Frà Egidio è stato sottoposto ad una ricognizione e ad un intervento conservativo, da parte di un'equipe scientifica di esperti e di una commissione canonica. Le spoglie mortali del beato sono state oggetto di cinque ricognizioni canoniche nel corso dei secoli. Le precedenti sono datate 1688, 1876, 1891 e 1947. Come riportato nel libro “In estasi tra gli uccelli - vita del Beato Egidio” di padre Atanasio Caruso, durante la prima ricognizione del corpo avvenuta nel 1688, «uno dei quattro medici che eseguì la perizia, aveva avuto da poco la grazia di veder resuscitato, per intercessione del Beato Egidio, il figlio di pochi mesi». A testimonianza del fervore che irradia la figura del Beato Egidio, ci sono centinaia di testimonianze umane sulla vita di virtù e di santità di Frà Egidio. Non mancano testimonianze pittoriche e scultoree del beato nelle chiese di molti paesi. Ma a testimoniare il “fascino” di questa figura è sufficiente l'alto numero di frati francescani, morti in fama di santità dopo il Beato Egidio, che fanno della Basilicata la più proficua e religiosa del Seicento. (Donato Pavese)
"IL QUOTIDIANO DEL SUD"