Siccità in Basilicata: le sei dighe lucane sono quasi in sofferenza
09-04-2017 13:41 - notizie val camastra e basilicata 2017
ANCHE in Basilicata la siccità sta facendo sentire i suoi effetti, con temperature massime superiori di 2,5 gradi la media, e il calo del 53% delle precipitazioni a marzo.
In particolare, nelle sei principali dighe della regione (nella foto l´invaso del Camastra), sono presenti 420 milioni di metri cubi di acqua - fa sapere Coldiretti Basilicata - oltre cento in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Una situazione che al momento non desta particolare preoccupazione, ma che se dovesse continuare così potrebbe provocare qualche sofferenza nei mesi estivi.
"La pioggia e le nevicate invernali - sottolinea Coldiretti - sono determinanti per ricostruire le riserve idriche necessarie alle piante, alla ripresa vegetativa primaverile per crescere e garantire i raccolti. Siamo di fronte - fa sapere Coldiretti - agli effetti dei cambiamenti climatici che si stanno manifestando con pesanti conseguenze sull´agricoltura perché si moltiplicano gli sfasamenti stagionali e gli eventi estremi con precipitazioni brevi, ma intense e il repentino passaggio dal maltempo al sereno".
"Servono - conclude la Coldiretti - interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque, campagne di informazione ed educazione sull´uso corretto dell´acqua. Senza tralasciare un impegno per la diffusione di sistemi di irrigazione a basso consumo; ma anche ricerca e innovazione per lo sviluppo di coltivazioni a basso fabbisogno idrico".
In particolare, nelle sei principali dighe della regione (nella foto l´invaso del Camastra), sono presenti 420 milioni di metri cubi di acqua - fa sapere Coldiretti Basilicata - oltre cento in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Una situazione che al momento non desta particolare preoccupazione, ma che se dovesse continuare così potrebbe provocare qualche sofferenza nei mesi estivi.
"La pioggia e le nevicate invernali - sottolinea Coldiretti - sono determinanti per ricostruire le riserve idriche necessarie alle piante, alla ripresa vegetativa primaverile per crescere e garantire i raccolti. Siamo di fronte - fa sapere Coldiretti - agli effetti dei cambiamenti climatici che si stanno manifestando con pesanti conseguenze sull´agricoltura perché si moltiplicano gli sfasamenti stagionali e gli eventi estremi con precipitazioni brevi, ma intense e il repentino passaggio dal maltempo al sereno".
"Servono - conclude la Coldiretti - interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque, campagne di informazione ed educazione sull´uso corretto dell´acqua. Senza tralasciare un impegno per la diffusione di sistemi di irrigazione a basso consumo; ma anche ricerca e innovazione per lo sviluppo di coltivazioni a basso fabbisogno idrico".