Laurenzana: riflettori puntati sulla "nuglia" e sull'asta degli arieti. Un evento ricco di appuntamenti con convegni, attività didattiche, degustazioni, mostre e percorsi culturali
11-12-2024 06:31 - notizie 2024
LAURENZANA - La gastronomia, l’agroalimentare tradizionale, ma anche il benessere animale, la biodiversità saranno al centro di un interessante evento, che si svolgerà, a Laurenzana, domani 12 dicembre, per tutta la giornata. I fari saranno puntati sulla “nuglia di Laurenzana”, il prelibato prodotto tipico della cucina laurenzanese, a base di carne di suino, senza tralasciare, però, l’appuntamento con la tradizionale asta degli arieti di razza Merinizzata italiana e razza Gentile di Puglia, giunto alla 45esima edizione. Nell’arco dell’intera giornata si susseguiranno convegni, attività didattiche, degustazioni, mostre e percorsi culturali. Si comincia in mattinata, al castello medievale, con l’apertura della mostra fotografica curata da Rocco Giorgio. Successivamente saranno accolte le scolaresche e sarà dato il via ad alcune attività didattiche, tra cui la lavorazione della “nuglia di Laurenzana” e la caseificazione. Sempre nella mattinata di giovedì 12 dicembre, dalle ore 11, presso il centro genetico di contrada “Acqua del Salice”, in agro di Laurenzana, si svolgerà l’asta degli arieti di razza Merinizzata italiana e Gentile di Puglia, organizzata dall’associazione nazionale della pastorizia (Assonapa), dall’associazione regionale allevatori della Basilicata, oltre che dalla Regione Basilicata. Tutti gli arieti che parteciperanno all’asta (24 Merinizzati italiani e 6 di razza Gentile di Puglia) hanno concluso il ciclo di performance test. Il prezzo a base d’asta di ciascun animale è stato determinato dal valore morfo-genetico: si parte dai 400 euro degli arieti di razza Gentile di Puglia, fino ai 750 euro di alcuni esemplari di razza Merinizzata italiana. Si tratta di un evento di caratura nazionale, perché vi partecipano allevatori di diverse regioni tra quelle tradizionalmente dedite all’allevamento degli ovicaprini. Quelle che saranno presentate a Laurenzana, sono due razze esempio di biodiversità legata al territorio e la Gentile di Puglia, in modo particolare, è una di quelle razze in via di estinzione ed a triplice attitudine (latte, carne e lana). Nel pomeriggio, alle ore 17.30, nel castello medievale, si terrà il convegno “La nuglia di Laurenzana, mangiare locale pensare globale”, alla presenza, fra gli altri, del sindaco Giuseppe Trivigno, del presidente dell’Anci Basilicata, Gerardo Larocca, e dell’assessore regionale all’agricoltura, Carmine Cicala; seguirà una degustazione con l’apertura dell’area gastronomica e agroalimentare, accompagnata da musica folcloristica. Da alcuni anni, la “nuglia di Laurenzana” è stata inserita nell’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali (Pat). In questo apposito elenco, istituito nel 1998 dal Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, rientrano tutte quelle eccellenze italiane, con una produzione limitata, legate ad un territorio ed alla sua storia. Il riconoscimento viene conferito dalla Regione di appartenenza: oggi ci sono più di cinquemila prodotti tipici italiani. Un ruolo fondamentale per il prestigioso riconoscimento della “nuglia laurenzanese” l'ha avuto lo storico locale (che non è più tra noi), Gaetano Cantisani, a cui è stata intitolata l'associazione “Nuglia di Laurenzana”. Che cos'è la “nuglia” e come viene preparata? La “nuglia laurenzanese” (“a nnoglje” in dialetto) è un salume di carne suina, esclusivo di Laurenzana. La preparazione laurenzanese costituisce un unicum culinario. Durante la macellazione, il costato e parte del sottopancia del maiale vengono tagliati in pezzi di circa 20-30 centimetri di lunghezza e 4-5 centimetri di spessore. La carne viene, poi, speziata con sale, aglio, macinato di peperone e finocchietto selvatico in quantità variabili. A tavola costituisce un tipico antipasto della cucina laurenzanese, ma può essere anche adoperato come secondo piatto, quando il pezzo di “nuglia” viene arrostito, cotto sotto la cenere o utilizzato come condimento del sugo, che accompagna la pasta fresca locale. (Donato Pavese)
"IL QUOTIDIANO DEL SUD - BASILICATA"